La nostra mission
Metodo educativo
Tramite lo sport si vuole far passare messaggi educativi forti, importanti quali il rispetto delle regole, del compagno, dell’avversario, dell’arbitro per valorizzare il bambino sia nella propria individualità che nella sua capacità di lavorare in gruppo.
Si vuole poi far conoscere valori quali la collaborazione, la cooperazione, il sostegno, fare assaporare il gusto del risultato ottenuto con sacrificio, la difficoltà del prefiggersi e raggiungere un obiettivo al fine di aumentare la propria autostima, incrementare le capacità d’ascolto e di dialogo, sviluppare abilità tattiche.
Infine sappiamo che lo sport ha anche un importante ruolo nella salute della persona permettendo di toccare argomenti vitali quali l’alimentazione, lo stile di vita sano, il senso civico.
Imparare facendo
Un nuovo approccio
Educazione, dal latino ex-ducere, ovvero tirare fuori. L’educazione aiuta i nostri ragazzi a tirare fuori quello che hanno dentro. Il progetto educativo si avvale dell’innovativo ed efficace sistema dell’ “Apprendere facendo”, una strategia vincente che promuove l’importanza dell’apprendimento attraverso il “fare”, e della ricerca autonoma della soluzione.
Il miglior apprendimento avviene quando si fa e cioè quando si prova a fare. Vista questa premessa diventa fondamentale per insegnanti e genitori proporre dei modelli educativi improntati sul fare
Genitori ed educatori
Il ruolo dell'adulto nell'educazione
L’adulto può scegliere di preparare il gioco, di spiegare ogni minimo particolare, di predisporre tutta l’attività evitando successive preoccupazioni al bambino.
Oppure può scegliere di dare delle indicazioni generali, delle regole molto semplici e precise e fornire semplicemente il materiale per giocare. In questa seconda proposta il bambino deve rispettare pochi e semplici parametri (spazio, tempo, regole sociali…) e può iniziare a fare.
É chiaro che questo tipo di apprendimento crea dei problemi, ma se i nostri bambini hanno iniziato a giocare così da piccoli ciò provocherà quel livello equilibrato di frustrazione che gli permetterà di produrre un adeguato livello di energia psichica per superare la difficoltà e soprattutto trovare motivazioni per superare gli ostacoli futuri.
L’energia psichica in quantità equilibrata produce aggressività in quantità equilibrata fondamentale per lo sviluppo. L’aggressività non è altro quell’energia che permette all’individuo di andare verso il problema, verso la difficoltà, verso l’ostacolo. Aggressività ha la radice etimologica nel latino e cioè ad (verso) gradi (camminare). Quindi il termine aggressività ha un valore positivo, indica la possibilità di affrontare il problema.
Cosa sta accadendo
Le abitudini sociali oggi
C’è una grande emergenza sociale.
I bambini non giocano più per la strada. Il traffico, la cementificazione, gli orari scolastici prolungati hanno tolto la possibilità ai nostri figli di formarsi e sperimentarsi con il gioco libero.
Passando tanto tempo davanti al computer o alla televisione i bambini non si muovono più e perdono occasioni fondamentali di crescita.
L’apprendimento degli schemi motori di base (strisciare, rotolare, saltare, arrampicarsi) risultano fondamentali per il futuro sviluppo delle capacità motorie del fanciullo e anche del suo sviluppo psicologico e affettivo. Inoltre la mancanza di movimento aumenta in maniera esponenziale i problemi di obesità infantile.
Per tali motivi la nostra metodologia pone l’accento su due pilastri fondamentali. L’aspetto motorio, quindi il movimento, la conoscenza del proprio corpo, l’avviamento alla pratica sportiva e l’aspetto della sfera emotiva.
Cooperativa polis e staff educativo
La nostra metodologia di lavoro
Il maestro educatore è colui che aiuta il bambino a crescere e a muovere i primi passi nel mondo, propone delle vie da seguire, e il bambino sceglie.
I bambini sono i protagonisti, noi educatori siamo i personaggi secondari, per personaggio secondario intendiamo che deve conoscere e saper scegliere quali sono i momenti per entrare in scena e definire alcune cose intervenendo in tempi brevi e con atteggiamenti determinanti.
L’educatore, sia nella fase di programmazione, sia nella fase di attuazione, deve quindi vedere le situazioni e i contesti dal punto di vista del bambino (empatia)! Deve poter comprendere (dal latino cum “insieme” + prehendere “prendere”) la dimensione e i vissuti del bambino, riconoscere ed interpretare le sue emozioni.
Valorizzarlo per quello che fa, rispettare i suoi bisogni di essere amato, di divertirsi, di apprendere e di socializzare. L’educatore abbraccia i bambini, li fa sentire unici, amati e importanti!
Condividere le difficoltà
Integrazione possibile
Per quanto riguarda l’attività con i ragazzi con disabilità, dopo la valutazione della cartella medica del singolo, verrà fatta una valutazione ed impostato un lavoro individualizzato (PEI Piano Educativo Individualizzato).
Partendo da una assodata collaborazione con i Servizi Sociali territoriali, i ragazzi con disabilità vengono inseriti nei regolari gruppi in cui i ragazzi sono suddivisi e, insieme al suo educatore di riferimento si programma l’attività in modo da integrarli nella maniera più naturale e semplice nel gruppo dei coetanei.
Le linee guida generali dell’intervento prevedono un progetto formativo e un metodo innovativo che consiste nel vedere il gruppo nel suo insieme e quindi composto da tanti individui ognuno diverso dall’altro con le proprie caratteristiche, i propri punti di forza e punti deboli.
Genitori ed educatori
Attività trasversali
Tramite attività laboratoriali intendiamo sviluppare potenzialità creative, affinare la sensibilità estetica ed artistica, l’estro, lo spirito d’iniziativa, stimolare la collaborazione, il rispetto reciproco, rafforzare la fiducia nelle proprie capacità, sviluppare la fantasia, la manualità. Ma ancora di più ci piace sensibilizzare i ragazzi alla consapevolezza riguardo al fatto che l’ambiente naturale in cui viviamo è la nostra ricchezza e quindi sollecitare una coscienza collettiva di rispetto per l’ambiente circostante, insegniamo l’importanza del riciclo, mettiamo in pratica un’attenta raccolta differenziata presso ogni sede dei centri estivi sportivi Jump.
Intendiamo trasmettere il valore del cibo in tavola invitando ogni singolo bambino ad assaggiare tutto, a non sprecare o giocare col cibo. Da anni educhiamo al rispetto per gli animali domestici e non, tramite giornate dedicate ed organizzate con la collaborazione e partecipazione di associazioni cinofile locali.
Abbiamo inserito nella programmazione anche attività musicale per sensibilizzare il bambino alla melodia, al ritmo, al canto, all’utilizzo di uno strumento musicale. Ogni giorno infine è in programma l’attività di aiuto compiti con il quale si vuole dare sostegno al bambino per lo svolgimento dei compiti delle vacanze così da non gravare maggiormente nelle altre ore della giornata direttamente sui genitori.